Una birra dopo lo sport? Sì, grazie.

L’affermazione è della Società Italiana di Nutrizione e Sport.
Può stupire e forse persino scandalizzare qualcuno. Ma riportarla non sembra cosi scorretto visto che a farla non è l’uomo della strada né un produttore di birra spregiudicato, bensì la Società Italiana di Nutrizione e Sport, che ha affrontato l’argomento nell’ambito di una serie di incontri dedicati appunto al tema della nutrizione di atleti e sportivi. Bere una birra dopo aver fatto attività fisica o dopo una competizione sportiva farebbe dunque bene, secondo il medico della Nazionale Italiana di Calcio Luca Gatteschi, perché la birra, molto ricca di acqua (piu del 90 %) in cui sono disciolti numerosi sali minerali e piccole quantità di zuccheri (maltodestrine) contribuisce a restituire all’organismo i liquidi e i sali persi con la sudorazione durante lo sforzo. La birra quindi si comporterebbe come un vero e proprio integratore idrosalino con il vantaggio, per chi la ama – e sono molti – di essere molto più piacevole da bere. E se a preoccupare è la pur piccola quantità di alcol che contiene la birra (3-5% nelle versioni chiare più bevute), è d’obbligo fare attenzione alla quantità di birra bevuta, ricordando che la moderazione è la prima regola da rispettare per non incorrere in danni alla salute propria e degli altri. E se proprio si vuole o si deve evitare del tutto l’alcol, si può sempre scegliere una birra analcolica. Tornando al felice binomio birra e sport, è sicuramente vero che non sono pochi gli atleti eccellenti che mostrano apertamente di amare la birra. Petra Ktitova, medaglia di bronzo alle ultime olimpiadi di Rio, per esempio, non nasconde la sua passione per le bevande moderatamente alcoliche come la birra, con cui brinda dopo ogni vittoria, anche se precisa “mai prima di un match”. E la nostra brava e bella tuffatrice Tania Cagnotto, medaglia d’argento a Rio, conferma “non ci sono controindicazioni alla birra nella mia vita da atleta, la bevo spesso e volentieri”.
Postato da paola baraldi