Stili di birra: la Pale Ale

Questo stile di birra, nato in Inghilterra già nel 1700, è oggi uno dei principali stili birrari al mondo e si declina in numerose tipologie, tutte ricavate da malto d’orzo con lieviti ad alta fermentazione. Ecco la sua storia.

La rivoluzione industriale si sviluppò in Inghilterra nel corso del diciottesimo e diciannovesimo secolo, grazie al carbone. Con l’avvento del coke, un derivato del carbone, le malterie inglesi potevano produrre un malto non più affumicato e brunastro, ma chiaro e senza alcun aroma derivato dalla sorgente di calore. Questo malto chiaro (in inglese “pale”) ha dato vita alla birra Pale Ale, che è apparsa per la prima volta durante il regno della Regina Anna, dal 1702 al 1714. Ma l’aumento del prezzo del carbone fece diventare costosa la produzione di malto Pale. La birra Pale Ale era quindi accessibile solo ai ricchi benestanti e non riuscì a ricavarsi un ampio mercato come quello delle birre Porter e Stout preferite dalla classe operaia che aveva bisogno di una bevanda più sostanziosa ed energetica. Fu così che i produttori di Pale Ale decisero di esportare il loro prodotto in India sfruttando il fatto che le navi che arrivavano dall’India all’Inghilterra cariche di spezie e seta tornavano poi in India semivuote e avevano quindi costi di trasporto molto bassi. Per renderla più resistente al lungo viaggio, decisero di sfruttare le proprietà conservanti del luppolo. Il risultato fu una birra molto luppolata, e quindi spiccatamente amara, per la quale in seguito si diffuse, infatti, anche la definizione Bitter. Lo stile Pale Ale è a tutt’oggi uno dei principali stili birrari nel mondo. E la produzione di una buona Pale Ale come di una Bitter sono il segno distintivo che ci permette di valutare se siamo di fronte ad un bravo mastro birraio oppure no.

Pubblicato da paola baraldi

Fonte. ilgiornaledella birra.it

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