I poster voluti dal Ministero informeranno i consumatori su quanto possono bere in relazione al proprio peso e sesso
Dal 23 settembre devono essere ben visibili in ogni locale le tabelle antialcol volute dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, elenchi minuziosi e dettagliati di bevande con i loro gradi alcolici e gli effetti su uomini e donne in base al peso corporeo e chi non li espone rischia di vedersi chiuso il locale fino a sette giorni.
Dopo il divieto di servire drink in bar e discoteche dopo le due di notte, scatta dunque ora la campagna di informazione sugli effetti dell’alcol. L’obiettivo è insegnare a tutti che basta un bicchiere in più per far schizzare l’etilometro oltre il livello di guardia e diventare così pericolosi, per sé e per gli altri, al volante di una macchina.
Il provvedimento è nel decreto del 30 luglio 2008, ultima attuazione del decreto Bianchi del 2007, si tratta delle “disposizioni urgenti per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione”. Il testo del governo ha anche un suo lato “formativo”: stabilisce che titolari e gestori dovranno preparare barman e camerieri per sensibilizzarli ad “una somministrazione responsabile” dell’alcol ai clienti.
Le tabelle da esporre sono due: una recante “la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell’aria alveolare espirata” e l’altra con “le quantità delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico legale” (0,5 grammi per litro).
Leggendole con attenzione, una donna del peso di 55 chili potrà capire che, a stomaco pieno, risulterà al di sopra del limite solamente con l’assunzione di una birra a doppio malto: per lei, infatti, i cartelli segneranno un tasso alcolemico pari a 0,53, superiore quindi a quello previsto per legge di 0,50. Se la stessa birra venisse invece bevuta da un uomo di 70 chili, sempre a stomaco pieno, l’effetto sarebbe diverso: l’etilometro segnerebbe 0,32 e potrebbe dunque tranquillamente mettersi alla guida.
Per quanto precise le tabelle sono comunque orientative trattando di “livelli teorici di alcolemia”, è infatti impossibile stabilire precisamente quali possono essere le reazioni all’alcol che dipendono da diverse variabili e da fattori soggettivi. Anche per questa ragione i titolari dei pubblici esercenti hanno contestato l’iniziativa definendo le tabelle incomprensibili e poco efficaci. Il provvedimento contestato dai gestori di locali piace invece all’Associazione vittime della strada: “Non siamo contrari, se poi le tabelle possono essere più chiare tanto meglio”.
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