Ogni anno 119.000 bambini al mondo nascono con la sindrome alcolico fetale una patologia che può essere completamente evitata raccomandando alle donne di non bere durante la gravidanza.
Uno studio del Centro di Dipendenza e Salute Mentale del Canada stima che nel mondo siano circa il 10% le donne che ancora consumano alcol durante la gravidanza. La conseguenza di questa abitudine, secondo i dati pubblicati da The Lancet Global Health è che nel mondo 119.000 bambini nascono ogni anno con la sindrome alcolico fetale che si manifesta nei casi più gravi con malformazioni alla nascita ma può anche avere come conseguenza la comparsa durante la prima infanzia di disturbi nervosi e comportamentali che permangono per tutta la vita. Sappiamo che non tutte le madri che bevono hanno figli che sviluppano la sindrome alcolico fetale perché la sensibilità individuale all’alcol è molto diversa ed è influenzata da numerosi fattori come la genetica, l’alimentazione e lo stile di vita. Di conseguenza, in attesa di maggiori certezze scientifiche sulle quantità di alcol sicure, la raccomandazione delle autorità sanitarie è che sia meglio astenersi completamente dal consumo di alcol durante la gravidanza. In Italia la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, SIGO, è impegnata da molti anni in campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle donne in età fertile per ridurre al minimo il rischio di questa patologia. La campagna “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” ha avuto il sostegno di Assobirra, che per prima nel mondo produttivo italiano delle bevande alcoliche ha compreso l’importanza di promuovere la cultura del bere responsabile.
Postato da paola baraldi
FONTE SCIENTIFICA: The Lancet Global Health – Estimation of national, regional, and global prevalence of alcohol use during pregnancy and fetal alcohol syndrome: a systematic review and meta-analysis
