Si chiama Anastasia ed è prodotta nella piana reatina con una varietà di luppolo coltivata in loco.
Grazie alle sempre più numerose realtà locali rappresentate dai micro birrifici, nati dalla curiosità e dall’intraprendenza di giovani imprenditori, la birra sta diventando in Italia non solo una significativa risorsa per produrre reddito e occupazione, ma anche un prodotto in grado di sfruttare e valorizzare le potenzialità agricole dei singoli territori attraverso l’utilizzo di materie prime qualitativamente e organoletticamente eccellenti prodotte localmente. Un recente esempio è la birra Anastasia, prodotta con una qualità di luppolo dotato di peculiari caratteristiche organolettiche, coltivato nella piana reatina. Il progetto è andato felicemente in porto dopo una sperimentazione durata tre anni che ha visto la collaborazione di produttori, tecnici, università e istituzioni politiche locali. L’importante traguardo raggiunto consente al territorio reatino di incrementare i ricavi derivanti dai prodotti agroalimentari e di contribuire in maniera decisiva alla valorizzazione della filiera aumentando qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni.
Postato da paola baraldi