Il limone sposa la birra e il matrimonio funziona

gusto-sett2016Com’è nata la birra radler e perché si chiama proprio cosi?  La storia che la riguarda è curiosa. Nel lontano 1922, in un assolato giorno di giugno, Franz Xaver Kugler, proprietario di una taverna a Monaco di Baviera, si trovò a dover dissetare tredicimila ciclisti di passaggio. 

Le scorte pur abbondanti di birra che aveva in cantina non sarebbero mai bastate e allora ebbe l’idea di mescolare la birra con succo di limone, raccontando agli ospiti che si trattava di una birra meno alcolica e più rinfrescante, fatta apposta per i ciclisti.

La birra  Radler, che in tedesco significa appunto ciclista, fu subito un grande successo. Leggera e fresca, con una nota dolce, incontrava anche il gusto di chi non beveva birra, trovandola troppo amara. Oggi la Radler si beve in tutta Europa, anche se ne esistono diverse versioni chiamate con nomi diversi. In Tirolo e Baviera si gusta una Pilsner o Lager con la limonata, detta “Schnee Radler” o “Radler delle nevi” perché il suo consumo è diffuso soprattutto sulle montagne innevate. A Berlino si consuma una birra di fumento “Berliner Weisse” mescolata con succo di frutta. Tipica di Amburgo l’Alsterwasser, una birra chiara mescolata con limonata o gazzosa.  Nel Regno Unito è famoso un drink a base di Lager e succo di lime, chiamato “Shandy”. In Francia si beve  la “Panaché”, una birra mescolata alla “limonade”, limone e soda. Spostandoci nelle Fiandre compare la “Kivela”, birra chiara con la limonata. Scendendo in Spagna si gusta la “Clara con Limòn” o la  “Limòn gaseosa”. In Italia, negli anni 50 e 60, nei bar si aggiungeva alla birra la gazzosa per renderla più leggera e dissetante. Oggi si trovano in commercio  molti tipi di Radler in cui la birra, in bottiglia, è già miscelata con succo di limone, di pompelmo, di bergamotto, persino di tè.

Postato da paola baraldi

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