I benefici del bere moderato sono uguali in tutto il mondo?

scienza-luglio2014Alcol moderato come scudo contro le malattie cardiovascolari, ma non sempre e non ovunque per tutti. È questo il messaggio di una ricerca condotta in 52 Paesi del globo con l’obiettivo di capire meglio il rapporto che sussiste tra alimentazione, stili di vita e malattie (1). Questa volta la lente dei ricercatori è finita proprio sul consumo moderato di alcol in relazione alla prevenzione dell’infarto del cuore. La letteratura scientifica ha finora fornito prove sufficienti a stabilire che tra i due esiste un rapporto virtuoso, ma la maggior parte delle ricerche è stata condotta in Paesi ad alto reddito; ecco perché non è chiaro se i risultati possano  essere estesi anche a persone che vivono da tutt’altra parte del mondo. Una risposta, per quanto provvisoria, arriva dagli scienziati dell’Interheart, uno degli studi collaborativi più grandi mai realizzati, che sono andati vedere se la protezione dell’alcol in moderazione contro l’infarto valesse ugualmente ad ogni latitudine del globo.

I dati si riferiscono a circa 26mila persone provenienti da diverse aree geografiche e di cui sono state monitorate le abitudini a tavola e di vita. Stando a quanto pubblicato sulla prestigiosa rivista Circulation, i consumatori moderati di alcol hanno un rischio di infarto ridotto del 13 percento rispetto a chi non beve. La vera novità dello studio però sta nel fatto che questa protezione riguarda la maggior parte delle popolazioni studiate, ma non tutte. Chi non sembra trarre alcun beneficio dal consumo di alcol moderato sono i cittadini dell’Asia del sud che provengono da Paesi come India, Pakistan o Sri Lanka. Tuttavia, coloro che sono originari di queste aree ma vivono in altri contesti hanno invece un beneficio al pari degli altri. È un dato interessante – scrivono gli autori dello studio – perché dimostra che probabilmente il tipo di alcol o il modo in cui lo si beve contribuiscono a modulare gli effetti protettivi per il cuore. Ma non è tutto. Dalla ricerca è emerso anche che anche solo un episodio acuto di consumo eccessivo di alcol, inteso come più di 6 drink nelle 24 ore precedenti l’evento cardiaco, è associato ad un rischio maggiore di infarto, specialmente nelle persone più anziane.

1. Leong DP et al. Patterns of Alcohol Consumption and Myocardial Infarction Risk: Observations from 52 Countries in the INTERHEART Case-Control Study. Circulation. 2014 Jun 13.

Postato da paola baraldi

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