Birra e salute, la protezione passa anche per il colesterolo

Secondo uno studio spagnolo, il consumo moderato di birra modificherebbe in maniera favorevole il profilo lipidico in soggetti con problemi di peso.

Che un consumo moderato di birra o vino possa ridurre il rischio cardiovascolare è cosa nota. Meno conosciuti sono invece i meccanismi attraverso cui le bevande alcoliche potrebbero garantire questa protezione, che si poggia su un’ampia serie di studi epidemiologici.

Un gruppo di ricercatori spagnoli ha voluto vederci chiaro testando l’effetto del consumo moderato di birra in un gruppo di soggetti in sovrappeso o obesi ma privi di altri fattori di rischio cardiovascolari, come ipertensione, diabete, o elevati livelli di trigliceridi (1). Questo perché il focus dello studio era proprio quello di capire se l’effetto del consumo moderato di alcol passasse attraverso una modifica favorevole del peso corporeo, uno dei classici fattori di rischio per la malattia cardiovascolare, oltre che attraverso cambiamenti importanti della funzione vascolare e dell’assetto lipidico. Questa volta sotto la lente dei ricercatori è finita la birra, bevanda ricca di polifenoli molto popolare anche nei Paesi Mediterranei, che è stata al centro di uno studio di intervento che ha coinvolto 36 uomini e donne. Il disegno dello studio prevedeva due bracci: a un gruppo è stata somministrata una birra senza alcol (alcol-free), all’altro è stata data una birra tradizionale per un equivalente di 30 grammi di alcol al giorno (pari a due lattine di birra) per gli uomini e 15 grammi (1 lattina di birra) per le donne. Al termine delle quattro settimane di intervento, i ricercatori hanno analizzato quali fattori tra quelli oggetto di indagine avessero subito modifiche indicative nei due gruppi.

Per prima cosa, gli studiosi non hanno riscontrato alcuna modifica significativa dell’indice di massa corporea, così come intatte sono rimaste le funzioni epatiche e renali, tutte nell’ambito della normalità in entrambi i gruppi.

Nel gruppo che aveva ricevuto birra tradizionale, qualche differenza di interesse è stata riscontrata nel profilo lipidico, in particolare nel miglioramento della capacità antiossidante del colesterolo HDL, quello che comunemente definiamo ‘buono’. Questa misura indica una migliore capacità da parte del colesterolo HDL di proteggere dall’ossidazione delle LDL (colesterolo ‘cattivo’) e di migliorare l’efflusso di colesterolo, impedendo i depositi di ‘grasso’ nella parete del vaso. Con questo studio, i ricercatori spagnoli inseriscono un ulteriore pezzo del puzzle che da tempo impegna i ricercatori di tutto il mondo per capire la complessa rete di meccanismi che stanno alla base della protezione cardiovascolare associata al consumo moderato di vino o birra.

Pubblicato da paola baraldi

Fonte Scientifica della Notizia:1. Padro T et al. Moderate Beer Intake and Cardiovascular Health in Overweight Individuals. Nutrients. 2018 Sep 5;10(9).

 

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