GUIDA IN VACANZA. TUTTE LE REGOLE DA RISPETTARE SULLE STRADE D’EUROPA, ALCOL COMPRESO

Suggerimenti per chi vuole trascorrere le proprie vacanze “on the road” senza incorrere in problemi con la giustizia.

A parte l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza e il divieto di usare il cellulare, ogni Paese ha le sue regole e sanzioni. Le principali riguardano il ritiro della patente, i pedaggi autostradali, i dispositivi di sicurezza da tenere a bordo e la quantità di alcol tollerata.

Mettersi al volante dopo aver bevuto è sempre pericoloso. Ogni nazione europea ha però stabilito un limite oltre il quale non si può andare.

In alcuni Paesi si è fuorilegge con una “birretta” in altri solo dopo un cocktail a base di superalcolici. Vige il tasso zero in Repubblica Ceca, Estonia, Romania, Slovacchia e Ungheria. Si sfiora il grammo di alcol per litro di sangue in Irlanda, Malta, Regno Unito e Cipro. Le pene per chi esagera sono pesantissime. Frontiera dopo frontiera cambiano soprattutto le sanzioni: se in Francia il test del palloncino è obbligatorio solo in caso di incidente con feriti, in Spagna la guida sotto l’effetto dell’alcol è punita con l’arresto da 8 a 12 settimane e con il ritiro immediato della patente. In Austria le multe arrivano a 5.813 euro. Se poi ad avere alzato un po’ troppo il gomito è uno straniero, gli può essere negato il diritto di guidare in territorio austriaco.

Il problema, al di là dei codici della strada, riguarda però proprio il pagamento delle contravvenzioni ricevute. A parte qualche Paese (Francia, Portogallo, Belgio, Polonia, Repubblica Ceca) in cui la polizia può riscuotere quanto dovuto sul posto, per gli altri l’unica soluzione sembra essere la rassegnazione. Se il turista è irreprensibile paga. Altrimenti torna a casa con la multa non pagata nel cruscotto, a mo’ di souvenir.

Per questo, sul tavolo del commissario europeo dei Trasporti, Antonio Tajani, c’è un progetto che ribattezzato «multe senza frontiere» che prevede una rete informatica per lo scambio delle contravvenzioni, con un cervellone centrale capace di rintracciare il proprietario dell’auto e di informare le amministrazioni competenti. Lo spirito è chiaro: chi viola il codice della strada, da Rovaniemi a Lisbona, non può rimanere impunito. La sicurezza stradale comincia dal rispetto delle regole. E la Commissione Europea, nel 2001, si era ripromessa di abbattere in dieci anni il numero di morti sulle strade. Dai 54 mila di sette anni fa si è passati ai 43 mila dell’anno scorso, ma è ancora troppo poco.

Fonte: La Stampa, 8 giugno 2008

Condividi con i social:
consumo responsabile
birrainforma dicembre 2018 immagine consumo responsabile
se aspetti un bambino l'alcol può attendere