Le persone che continuano in età avanzata a godersi un paio di birre al giorno hanno minore probabilità di sviluppare la demenza senile. I ricercatori dell’Istituto di Centrale di Salute Mentale di Manheim in Germania hanno studiato più di 3000 persone anziane ultrasettancinquenni non affette da demenza senile tenendole sotto controllo da 18 mesi e a tre anni.
Gli studiosi hanno riscontrato che tra coloro che consumavano quantità moderate di bevande alcoliche come la birra e il vino vi era il 30 % in meno di casi di demenza in genere e il 40 % di malattia di Alzheimer rispetto a chi era completamente astemio. Non c’era nessuna differenza significativa attribuibile al tipo di bevanda alcolica consumata.
I risultati di questo studio non fanno che confermare i numerosi studi precedenti che avevano già osservato nei bevitori moderati anziani e molto anziani una minore incidenza di deficienze cognitive come la demenza.
Negli ultimi 31 anni sono stati ben 71 gli studi che hanno valutato l’associazione tra le funzioni cognitive e il consumo moderato di alcol per un totale di 153.856 uomini e donne di diverse popolazioni con differenti abitudini di consumo. La maggior parte di essi ha mostrato in chi beve un miglioramento della funzione cognitiva e un minore rischio di demenza tra cui la demenza vascolare e quella da Alzheimer.
“La novità del nostro studio rispetto agli altri- ha detto il prof. Weyerer al Medscape Medical News- è il fatto che lo stesso risultato è stato trovato in un campione di popolazione di età avanzata nettamente superiore agli altri in cui la media era 80,2 anni.”
“L’età non è necessariamente un etichetta di avvertimento di fragilità – ha commentato il dottor Harvey Finkel del Boston University Medical Centre- “non credo che una persona debba cominciare a bere solo perché è anziano nè che debba smettere di farlo per lo stesso motivo; l’età avanzata non è comunque una ragione sufficiente per astenersi dal bere e le persone anziane sono certamente in grado di gestire l’alcol con più responsabilità e moderazione traendone molti più vantaggi per la salute di quanto non possano fare i più giovani.” Fonte: Daily Mail Reporter
Age Ageing. 2011 Mar 2. [Epub ahead of print]
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