Cresce l’interesse scientifico per le sostanze antitumorali contenute negli alimenti: il luppolo della birra fonte di una molecola antiangiogenica e antileucemica.
La prevenzione farmacologica si occupa di individuare molecole naturali o sintetiche in grado di arrestare i processi patologici che portano allo sviluppo di malattie tumorali. Dal momento che un trattamento preventivo deve essere protratto nel tempo, requisito fondamentale di queste molecole è che siano poco tossiche per evitare che il “costo”- in termini di effetti collaterali- sia maggiore del “beneficio”.
Per questa ragione l’interesse degli scienziati si è rivolto a molecole di origine naturale presenti negli alimenti e bevande.
Tra i molti composti che in questi anni hanno mostrato un notevole potenziale terapeutico vi sono i flavonoidi, composti polifenolici presenti negli alimenti e dotati di proprietà antiossidanti, in grado di proteggere l’organismo dal danno ossidativo provocato dai radicali liberi, uno dei principali meccanismi alla base di tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
La pianta del luppolo e le sue infiorescenze femminili (hop cones o hops), utilizzate comunemente nell’industria della birra per conferire alla bevanda sapore ed aroma caratteristici, contengono diversi tipi di flavonoidi prenilati che hanno mostrato un’attività anti-tumorale in sistemi sperimentali di laboratorio. Tra questi il più abbondante è lo xantumolo (XN) che è un costituente della birra luppolata.
Allo stato attuale delle conoscenze sembra evidente che lo xantumolo possa agire a vari livelli sul processo di formazione di un tumore. La molecola ha infatti dimostrato la capacità di inibire la proliferazione e/o la vitalità di cellule tumorali umane di carcinomi mammari, ovarici e di tumori del colon.
La novità arriva da MultiMedica e dall’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova: la Dr.ssa Albini (Milano) e la Dr.ssa Nicoletta Ferrari (Genova), e i borsisti Raffaella dell’Eva e Nicola Tannini, rendono noti in questi giorni sulla rivista internazionale Cancer dati emersi da uno studio innovativo in cui lo xantumolo possiede proprietà antileucemiche sorprendenti e a dosi basse. In questa ricerca lo Xantumolo ha evidenziato la capacità di indurre la morte per apoptosi delle cellule leucemiche e di interferire con le cellule endoteliali inibendo l’angiogenesi, uno dei fenomeni che spesso occorre durante le fasi acute nei pazienti leucemici.
Questa “doppia” capacità sia di colpire direttamente le cellule maligne, sia di inibire le cellule endoteliali sottolinea ancor più le promettenti caratteristiche anti-tumorali di questo composto e ne suggerisce un suo uso come chemiopreventivo.
Le birre contengono una bassa concentrazione di xantumolo: dunque bisogna pensare a una possibile formulazione farmacologia della molecola: ovviamente la birra è una bevanda alcolica che va consumata con moderazione ma è interessante che presenti proprietà anti-ossidanti e chemioprotettive.
Fonte: Albini A, Dell’Eva R, Ambrosini C, Vannini N, Piaggio G, Ferrari N.
Cancer. 2007 Nov 1;110(9):2007-11.
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