Sono tantissimi gli antichi trattati e i manuali tecnico scientifici dedicati alla birra, alle sue caratteristiche, ai criteri che ne regolano la produzione, la conservazione e il consumo. E sempre contengono interessanti osservazioni che, pur basate soprattutto sull’empirismo più che sulla dimostrazione scientifica, hanno un loro fondamento di verità.
Pochi prodotti sono stati oggetto, nei secoli, di cosi numerose trattazioni tecnico-scientifiche come la birra. E scorrendo questi vecchi testi si resta spesso stupiti di quante informazioni interessanti e non prive di fondamento contengano, nonostante i limitati mezzi di conoscenza a disposizione. Prendiamo ad esempio il volume “Cenni chimico-medici sulle birre” pubblicato nel 1825 da Luigi Toffoli, che descrive gli effetti positivi della birra ma anche i possibili danni derivanti alla salute dal consumo della bevanda. Si tratta di consigli dedicati ad “un uomo di ragione, un uomo assennato a cui sta a cuore una lunga e felice esistenza.” Sono sorprendenti in particolare alcune intuizioni contenute nel capitolo che descrive dettagliatamente le “ facoltà della birra sul corpo umano”. Si era già compreso il valore del consumo moderato, infatti, la birra “piccola e leggera” viene consigliata come una bevanda rinfrescante e dissetante adatta, a differenza del vino, da bere anche fuori dei pasti. La birra forte e corposa viene invece considerata nutriente ed eccitante per l’organismo e capace a tutti gli effetti di accompagnarsi al cibo sostituendo anche un vino generoso con il vantaggio di essere meno “calde e irritanti”, contenendo meno alcol. E l’importanza di bere una birra di qualità, prodotta secondo una corretta pratica di fabbricazione, emerge con chiarezza nel capitolo intitolato “birre dannose al popolo” in cui l’autore ci tiene a precisare che quando la birra è perfetta va guardata come una delle bevande più utili e interessanti, mentre quando è mal preparata o alterata può diventare una bevanda dannosa. È il caso, ad esempio, della birra troppo torbida, troppo acida, troppo amara, troppo scura. L’ultimo capitolo è dedicato alle “birre medicinali”: l’autore ne cita ben quattordici, tra cui la birra antiscorbutica, la birra antispasmodica, la birra astringente, la birra purgativa, la birra diuretica, e la birra profilattica. Le sostanze medicamentose venivano aggiunte al mosto in fermentazione oppure, per infusione, alla birra già pronta.
Pubblicato da paola baraldi
Fonte: Cenni Chimico Medici sulle Birre compilati da Luigi Toffoli. https://books.google.it
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