BUON SENSO E MODERAZIONE: GLI STRUMENTI PER CONTRASTARE “IL CASO” ALCOL

La voce di una giovane studentessa ci guida nel controverso dibattito di quest’estate È un periodo caldo questo anche per il tema alcol, che sta subendo attacchi da autorevoli riviste internazionali e da diverse parti politiche, mentre continuano ad uscire su riviste scientifiche altrettanto prestigiose dati sui vantaggi per la salute, soprattutto cardiovascolare, da parte di moderate dosi di bevande alcoliche. Una studentessa liceale molisana, che ha appena partecipato al Programma Summer Students dell’Università Cattolica, ha scritto un “pezzo” giornalistico che ci offre proprio il punto di vista di un giovane sul problema.
(Redazione CIB).

“Il consumo e l’abuso di alcol, soprattutto fra i giovani e gli adolescenti, è un fenomeno preoccupante e in forte crescita, sia a livello internazionale che nazionale. La cultura del bere attualmente diffusa fra i giovani segue modelli di “binge-drinking”, ovvero bere per ubriacarsi 5 drinks di seguito. È questo un abuso concentrato in singole occasioni che non riflette l’abitudine di consumo tipicamente mediterranea, a cui le generazioni precedenti si sono conformate, e che privilegia il consumo a pasto di birra o vino, in quanto parte integrante dell’alimentazione. Le conseguenze di questo nuovo fenomeno dannoso non riguardano solamente la salute, ma anche effetti secondari indotti dai comportamenti a rischio (incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza, comportamenti violenti, ecc.) provocati dal consumo irresponsabile di alcol.

Nelle scorse settimane la rivista inglese The Lancet ha dedicato ampio spazio alla campagna di sensibilizzazione, dai toni molto forti, sugli effetti dell’alcol e sulle possibile misure per contrastarne il consumo in tutto il mondo. Secondo Ian Gilmore, presidente del Royal College of Physicians di Londra, si dovrebbe intervenire dal punto di vista finanziario, istituendo o aumentando le tasse sugli alcolici, imponendo l’acquisto solo ai maggiorenni, vietando la pubblicità e incrementando i programmi di informazione nelle scuole. Una guerra totale all’alcol, come per il fumo. Eppure gli obiettivi dovrebbero essere ben distinti: sradicare il fumo e moderare il consumo di alcol. Infatti, nonostante la polemica inglese si scagli persino contro il consumo moderato, è scientificamente provato che assumere una quantità moderata di alcol non solo non è dannoso ma può avere effetti benefici sulla salute. Bisogna tener presente che le bevande alcoliche sono un piacere e non una necessità, pertanto l’astemio non risente negativamente del suo non bere. Alla luce di questa considerazione piccole dosi di alcol (30-40 g al giorno per l’uomo e 10-20 per la donna) nelle persone adulte sane possono avere effetti favorevoli, perché l’alcol accresce la secrezione dei succhi gastrici e quindi stimola l’appetito e la digestione, inoltre eccita il sistema nervoso. Bisogna però evitare l’uso abituale di super alcolici, preferendo la birra e il vino, sempre durante i pasti. Questo ragionamento esclude però i giovani, i quali non hanno certo bisogno di stimolare il sistema nervoso, poiché l’eccitamento nervoso è già una caratteristica della loro età. È importante poi che sia genitori che figli sappiano che fino alla pubertà va assolutamente evitato il consumo di bevande alcoliche, poiché la capacità di metabolizzare l’etanolo è modesta. Insomma la temperanza predicata dagli antichi sembra essere la giusta risposta: qualora l’uomo la realizzi avrà raggiunto il fine ideale che è quello di trovare una misura in tutte le cose, senza mai trascorrere negli eccessi, come raccomanda Orazio quando dice “est modus in rebus.”

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se aspetti un bambino l'alcol può attendere