Seconda e ultima puntata del viaggio di birrainforma.it alla scoperta delle più affascinanti raffigurazioni artistiche dedicate alla birra
La birra è stata fonte d’ispirazione per molti impressionisti, in primis per Edouard Manet (1832-1883), il quale la raffigurò in una serie di dipinti ambientati in birrerie e caffè-concerto di Parigi, veri e propri centri culturali dell’epoca. Ne “Il caffè concerto”, realizzato nella brasserie-concert Au cabaret de Reichshoffen nel 1878, Manet riprende i personaggi dell’ “Assenzio” di Degàs, che in quest’opera sono invecchiati e meno riconoscibili. Entrambi hanno i boccali pieni di birra ma non bevono, la signora sembra assente (proprio come nel quadro di Degàs) mentre l’uomo guarda in un’altra direzione, solo la cameriera alle loro spalle sta bevendo con un certo vigore. “”Al
Nel dipinto “Al caffè” la birra è situata sempre sul bancone davanti ad una coppia di mezza età mentre nell’ “Angolo del caffè concerto” Manet coglie lo sguardo di una cameriera nell’attimo in cui si gira per portare alcuni boccali ai tavoli.
Tuttavia, l’opera più famosa e di maggior successo è il capolavoro “Il bar delle Folies-Bergère”, che Manet dipinse tra il 1881 e il 1882 quando era ormai semi-paralizzato. Il dipinto, che riproduce la modella Suzon al lavoro nel più famoso caffè-concerto dell’epoca, suscitò un certo scalpore in quegli anni perché in esso venne stravolta la prospettiva. Ai fini del nostro discorso però il quadro è interessantissimo perché le bottiglie raffigurate da Monet sul bancone appartengono ad un marchio ricco di storia: si tratta di alcune bottiglie di birra Bass Pale Ale, riconoscibili dal caratteristico triangolino rosso tuttora presente nell’etichetta.
La birra Bass è “citata” anche da un altro maestro dell’arte come Picasso (1881 – 1973), che la inserisce in più di quaranta opere del periodo della sua produzione denominato “cubismo sintetico” (1910 – 1921). I due quadri “‘Bottiglia di Bass, chitarra e asso di fiori” e “Pipa, bottiglia di Bass e dado” sono tra le creazioni più famose di questa fase artistica attraversata da Picasso e presentano le innovazioni tipiche del cubismo sintetico. Per la prima volta, infatti, nella storia dell’arte fanno la comparsa anche inserti di materiali particolari incollati alla superficie della tela: pezzi di corda, frammenti di giornali, carte da parati, carte da gioco ed elementi di legno; queste opere saranno chiamate papier collés o collages.
Opere specificatamente dedicate alla birra sono realizzate anche all’interno della Pop Art, cioè quel movimento artistico che, a cavallo del 1960, ha prodotto opere pittoriche e plastiche che riproducevano oggetti comuni e di ampio consumo. L’Arte Pop trasforma il ruolo dell’artista, che cerca di sradicare concetti antichi, di evitare ogni reminiscenza del passato, puntando con i mezzi espressivi e con i soggetti a un superamento totale di quanto fino ad allora era considerato opera d’arte.
Nel 1960 l’americano Jasper Johns (1931) realizza un’opera plastica estremamente significativa. Si tratta di due lattine di birra Ballantine in bronzo, dipinte a mano. La scelta del soggetto pare sia dovuta a una battuta che il suo collega De Kooning aveva fatto qualche tempo prima. Aveva detto che il famoso gallerista Leo Castelli, sostenitore degli artisti pop, sarebbe stato capace di vendere qualsiasi cosa facessero, “anche due lattine di birra”. Johns accettò la sfida e fece le lattine di birra in bronzo che ebbero un grande successo e restano tra le opere da ricordare di questo artista.
Anche Tom Wesselmann (1931-2004), uno dei massimi esponenti della stagione Pop americana assieme ad Andy Wharol (1928–1987), tra le numerose nature morte imbandite di toast e Coca-Cola, sigarette e detersivi, bottiglie di Seven-Up e ketchup, ne realizza alcune in cui è presente la birra. In queste creazioni l’attenzione prestata alla birra e agli altri elementi è legata alla banalità dell’oggetto, alla sua immagine scontata e alla sua riproducibilità seriale. La birra, infatti, uno dei prodotti più pubblicizzati già all’epoca, è considerata parte integrante della vita e dell’immaginario collettivo che viene osservata per lo più in modo ‘neutro’, senza evidenti intenti critici o polemici.
Fonte: testo tratto liberamente dalla tesi di laurea di Bernardo Liberatore (www.tesionline.it)