I risultati di uno studio americano su un largo campione di soggetti anziani.
Che il consumo moderato di bevande alcoliche fosse un’abitudine favorevole per la salute cardiovascolare lo si sapeva già. Ora nuove ricerche dimostrano che bere moderatamente aiuta anche la funzionalità cerebrale, a cominciare da patologie molto diffuse, come quelle neurodegenerative, Sui meccanismi biologici alla base del favorevole effetto di dosi moderate di alcol, però, c’è ancora molto da studiare . Una delle possibili ipotesi è quella vagliata da ricercatori della Columbia University, negli Stati Uniti, che hanno analizzato un campione di circa seicento persone con più di 65 anni (1). Scopo dello studio, quello di definire il tipo di associazione esistente tra il consumo moderato di alcol e la struttura cerebrale misurata con la risonanza magnetica, un esame strumentale che grazie a immagini molto sofisticate è in grado di “svelare” alcuni importanti parametri cerebrali, come il volume o la presenza di eventuali infarti cerebrali. Questi indicatori risultano associati a svariate funzionalità del cervello, come quella cognitiva, o anche al rischio di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer o la demenza. Anche piccoli cambiamenti nella struttura cerebrale, riscontrabili con la tecnica per immagini, rappresentano altrettanti cambiamenti biologici e clinici. Ad esempio, una riduzione relativa del volume cerebrale è indicativa di atrofia, mentre l’aumento della materia grigia o piccoli infarti cerebrali indicano un problema cerebrovascolare. I ricercatori statunitensi guidati da Yian Gu hanno voluto vedere come il consumo di alcol si associasse ai marker cerebrali ottenuti attraverso le immagini. Il team ha scoperto che un consumo regolare e moderato di alcol era associato ad un maggiore volume del cervello, ossia a minore atrofia cerebrale, rispetto invece agli astemi. Un dato – ci tengono a ribadire i ricercatori – in linea con studi precedenti che dimostrano proprio come bere moderatamente alcol sia in qualche modo associato a una migliore funzionalità del cervello.
E sempre di materia grigia si è occupata anche una recente metanalisi condotta da un gruppo collaborativo di ricercatori lombardi, che ha analizzato dati provenienti da 20 diversi studi con l’obiettivo di chiarire se l’alcol possa essere un fattore di rischio per i tumori cerebrali (2). Dalle indagini è emerso che non c’è alcun dato significativo a sostegno di una possibile associazione tra consumo di alcol e neoplasie cerebrali negli adulti. Un risultato – precisano gli autori – che però non deve fare abbassare la guardia sulla pericolosità di un consumo elevato di alcol e del suo abuso.
FONTI:
1. Gu Y, Scarmeas N, Short EE, Luchsinger JA, Decarli C, Stern Y, Manly JJ, Schupf N, Mayeux R, Brickman AM. Alcohol intake and brain structure in a multiethnic elderly cohort. Clin Nutr. 2013, Aug 21.
2. Galeone C, Malerba S, Rota M, Bagnardi V, Negri E, Scotti L, Bellocco R, Corrao G, Boffetta P, La Vecchia C, Pelucchi C. A meta-analysis of alcohol consumption and the risk of brain tumours. Ann Oncol. 2013,(2):514-23.