La Corte di Cassazione ribadisce l’importanza dell’alcoltest per provare lo stato di ebbrezza del guidatore La sola percezione degli operatori di polizia circa lo stato di ebbrezza del guidatore non ha valore se non suffragato dalla prova dell’alcoltest: lo ha stabilito la sentenza n° 15617 della Corte di Cassazione. Il tasso di alcol nel sangue, infatti, pur in presenza di alito vinoso, eloquio confuso e andatura barcollante, può essere stabilito con esattezza solo attraverso la misurazione tramite alcoltest, per cui, sul piano probatorio, non si può prescindere dal responso di tale dispositivo.
In Russia, dove la guida in stato di ebbrezza è un problema molto diffuso, la polizia stradale e i vigili di Mosca e San Pietroburgo sono stati dotati di un etilometro a raggio laser capace di rilevare al passaggio delle automobili se nell’abitacolo ci sono vapori di alcol; ogni sostanza, infatti, ha il suo spettro di assorbimento e dunque se il laser capta l’alcol viene emesso un raggio di una frequenza ben precisa. Questo apparecchio non è, come si intuisce, in grado di stabilire se ad aver bevuto è stato l’autista o i passeggeri, ma ha in ogni caso una funzione di deterrente per chi si accinge a mettersi alla guida in stato di ebbrezza. Fonte: motori.corriere.it