Alcol e salute, la bufera arriva dal Regno Unito

degaetanoSecondo il British Medical Journal i benefici dell’alcol sulla salute sarebbero sovrastimati. Ma per gli esperti del Forum Scientifico Internazionale Alcohol in Moderation non c’è nulla di nuovo che già non si sapesse e una lettura attenta dei dati appena pubblicati dalla prestigiosa  testata lo conferma.

È una vera bomba quella lanciata dal  British Medical Journal che ha pubblicato uno studio a firma di Craig Knott e colleghi relativo all’effetto del consumo di alcol sul rischio di mortalità su un campione di oltre 18mila britannici reclutati nell’Health Survey for England. Stando ai dati dello University College di Londra, gli effetti benefici di un consumo moderato di alcol in termini di riduzione del rischio di mortalità totale sarebbero una bolla di sapone.

Questo perché – fanno sapere da Londra-  finora gli studi sul alcol e salute sarebbero stati condotti con un approccio metodologico sbagliato. “Francamente non si capisce il motivo di tanto clamore – commenta Giovanni de Gaetano, responsabile del dipartimento di Epidemiologia e prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli in Molise e membro del Forum scientifico internazionale Alcohol in Moderation  – Non credo ci sia nulla di nuovo sotto il sole. I risultati pubblicati sul BMJ sono assolutamente in linea con ciò che sappiamo sull’argomento. Compreso il fatto che gli ex bevitori non debbano entrare nel gruppo di riferimento. Knott non sembra far nulla che non sia già stato fatto da altri. Il fatto che trovi una protezione solo nelle donne con più di sessantacinque anni è un risultato limitato alle sue osservazioni.  Finora infatti la maggior parte delle ricerche lo ha evidenziato meglio negli uomini”. “Ma quello che realmente vale la pena sottolineare – prosegue de Gaetano – è l’approccio superficiale con cui la stampa ha affrontato l’argomento”.

Copiose critiche arrivano anche dagli altri componenti del Forum sul modo in cui la ricerca è stata condotta e la notizia diffusa.

“Il lavoro riflette una cattiva interpretazione dei dati –commentano dal Forum internazionale – di certo non quello che ci si aspetterebbe da una rivista leader. In altre parole, le conclusioni degli autori non sono sostenute dai loro stessi dati”.

Lo stupore (se non sgomento) tra gli esperti è palpabile. Tanto da spingere alcuni a riflettere seriamente su quanto la ricerca del clamore, a volte, venga anteposta al dovere di informare e di informare bene. Ma ormai la macchina è partita. I titoli sensazionalistici che di fatto buttano all’aria trent’anni di evidenze scientifiche sull’argomento impazzano ovunque, rischiando di creare una grossa confusione soprattutto tra i non addetti ai lavori.

“Come possono più di 30 anni di ricerca in questo campo essere annullati da una ricerca sbagliata pur se pubblicata sul BMJ? – si chiede uno dei membri del Forum con sede a Boston, negli USA-  Ogni tanto rifletto su come alcuni medici e giornalisti interpretano i dati delle pubblicazioni scientifiche: francamente credo che facciano più affidamento su sommari e comunicati stampa piuttosto che su una lettura attenta e critica dello studio completo”.

Per il Forum il pollice è decisamente verso. “Il Forum ritiene che le conclusioni di questo lavoro siano semplicemente non sostenute dai dati forniti – chiosano i ricercatori – Piuttosto, i loro risultati sono in accordo con quelli di precedenti studi prospettici che dimostrano che, soprattutto nelle persone adulte e anziane, il consumo moderato di alcol è associato a una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause”.

Postato da paola baraldi

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