L’abuso di alcol è sempre negativo ma è particolarmente pericoloso se associato al lavoro
Negli alcolisti il rischio di infortuni sul lavoro è 5 volte superiore alla media mentre l’assenteismo risulta maggiore di 3 volte. A evidenziarlo è una ricerca della Asl 4 di Torino appena presentata in un convegno che conferma l’incidenza negativa dell’eccessivo consumo di alcol sulle professioni. L’abuso alcolico è correlato alla disoccupazione, all’invalidità ed al pensionamento precoce, soprattutto nei maschi.
D’altra parte la nuova legge quadro, la 125 sull’alcol, prevede direttive molto precise riguardanti l’uso di alcol per alcune professioni: “non dovrebbero fare uso di alcol durante l’orario di lavoro tutte le professioni sanitarie, gli autisti, piloti, operai specializzati che manovrano macchinari pericolosi; le persone che lavorano con l’infanzia: insegnanti, operatori scolastici e poi gli operai dell’edilizia, che lavorano su costruzioni elevate o hanno la responsabilità dell’incolumità di altre persone”.
In Italia, ogni anno, vengono denunciati all’INAIL circa 940.000 infortuni sul lavoro con durata di inabilità superiore alle tre giornate. Di questi, circa il 51% accadono con modalità quali ad esempio: “ha urtato contro..”, ha messo un “piede in fallo”, è “caduto dall’alto..” o “in piano..” o “ in profondità…”, ha avuto un incidente “a bordo di..” o “alla guida di..”. E se è vero che questi incidenti non accadono solo a causa del consumo di bevande alcoliche, è altrettanto vero che l’alcol può influire pesantemente sul loro verificarsi.
Alcuni studi valutano che gli infortuni dovuti all’abuso di alcol siano il 10% – 20% di tutti gli infortuni. Altri studi svoltisi in Italia, che hanno misurato l’alcolemia subito dopo un infortunio sul lavoro, evidenziano che circa il 4% dei lavoratori infortunati presenta livelli elevati di alcol nel sangue. In base a questi dati è possibile affermare che il 4-20% degli infortuni lavorativi è alcol correlato. Il che significa che dei 940.000 infortuni sul lavoro 37.000-188.000 avrebbero come causa il consumo di alcolici.
Fonte: testi tratti liberamente da www.diregiovani.it e www.epicentro.iss.it