Al Parlamento Europeo promossi birra e vino in uno stile di vita sano.

Esperti internazionali di alcol e salute si sono incontrati a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. E hanno concluso che le bevande alcoliche fermentate come birra e vino, elementi millenari della nostra cultura, trovano posto in uno stile di vita sano, purchè consumati con moderazione.

Delineare vino e birra come componenti millenarie di una cultura. Elementi che, se consumati in moderazione e inquadrati nel contesto di una corretta alimentazione, di tipo mediterraneo, possono rientrare nel quadro di una vita sana. Sono i punti fermi emersi dal convegno Il consumo moderato di alcol nell’ambito di uno stile di vita equilibrato, che si è svolto a Bruxelles lo scorso 29 novembre, nella sede del Parlamento Europeo e che ha riunito numerosi esperti internazionali del campo. Tra loro, anche ricercatori italiani dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, in Molise. Un dibattito, quello sul consumo di alcol, nato dalla necessità di fare chiarezza su un argomento che troppo spesso divide profondamente gli scienziati di tutto il mondo, finendo per iper-semplificare le contrapposizioni. Alle divisioni nette tra favorevoli e contrari, si è voluto proporre una discussione più ampia, parlando di stili di vita.

Si parla di alcol in termini molto allarmistici – ha detto Giovanni de Gaetano, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed, moderatore del convegno – confondendo spesso il consumo moderato e quello eccessivo. Sappiamo però che un consumo moderato, legato ai pasti, alla convivialità della tavola, a una vita sana, ha effetti positivi, ben documentati, sulle patologie cardiovascolari e sulla mortalità per qualsiasi causa. È molto dibattuto il legame possibile tra consumo di alcol e cancro, ma gli studi disponibili non tengono conto in modo adeguato dell’intero stile di vita seguito dalle persone. Se l’alcol si accompagna a una cattiva alimentazione, magari al fumo, alla scarsa attività fisica, troviamo molti elementi che interagiscono. Molta ricerca è ancora da fare in questo senso”.

Il punto – ha ribadito Ramon Estruch, dell’Università di Barcellona, e autore principale del celebre studio PREDIMED – è mantenere il consumo di vino o di birra nel contesto di una vita sana. È tempo di smetterla con un approccio che spesso appare confuso. Prima di tutto: quando si parla di danni da alcol, si dovrebbe sempre evidenziare che parliamo di un consumo elevato, ben distinto da quello moderato. E poi dobbiamo anche abbandonare l’idea dell’alcol come qualcosa di isolato da tutto il contesto individuale e sociale. C’è, ad esempio, una grande differenza tra bere un bicchiere di vino o di birra al giorno per sette giorni e, invece, bere il quantitativo di sette giorni in una sola occasione. Gli effetti dell’alcol, insomma, vanno visti tenendo ben presente lo stile di vita complessivo”.

L’incontro di Bruxelles si è chiuso con l’approvazione unanime da parte di tutti i relatori di un documento finale nel quale si definiscono alcuni punti fermi sui quali basare le discussioni future. Il testo esamina le evidenze scientifiche disponibili e prospetta le adeguate raccomandazioni rivolte al pubblico, chiedendo allo stesso tempo un’azione a livello europeo per incoraggiare ricerche più approfondite in un ambito, come quello del consumo dell’alcol, che rimane parte integrante della nostra società e della nostra tradizione. Una maggiore conoscenza in questo campo aiuterà anche a combattere il consumo eccessivo, con il fenomeno del binge drinking che si afferma soprattutto tra i giovani, anche in Italia.

pubblicato da paola baraldi
FONTE : I.R.C.C.S. Neuromed

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