ABITUDINI E STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI ITALIANI

I dati della decima edizione dell’indagine della SIP, Società Italiana di Pediatria, sulle abitudini dei più giovani

L’ultima indagine della Società Italiana di Pediatria, “Le abitudini e gli stili di vita degli adolescenti”, fotografa come vivono la propria adolescenza i giovani italiani.

Sono stati intervistati 1.251 bambini tra i 12 e i 14 anni su bullismo, affettività, sessualità, percezione del rischio, modi di rapportarsi con i media, uso e contiguità con fumo, droghe e alcol.

Se il fenomeno più evidente messo in luce da questa ricerca è stato il propagarsi dei fenomeni di bullismo tra i giovani (il 77% dei ragazzi e il 68% delle ragazze è stato spettatore almeno una volta di atti di sopraffazione), non meno interessanti appaiono i dati che riguardano il rapporto degli adolescenti italiani con l’alcol.

Alla domanda su quali comportamenti giudicassero maggiormente rischiosi, l’86,8% (84,2% dei maschi, 89,5 delle femmine) ha risposto “ubriacarsi”, seconda in pericolosità, a giudizio dei giovani intervistati, solo al fumare canne (87,1%). L’opzione di risposta “bere liquori” ha raccolto il 68,7% dei consensi, mentre al terz’ultimo posto di questa speciale classifica delle azioni da evitare c’è il “bere birra o vino” con il 41,6% (43,7% dei maschi, 39,4% delle femmine).

Non sempre però, soprattutto tra i giovani, alle parole seguono i fatti. Accade così che il 28,8% dei ragazzi ammette di fumare e che sia in aumento rispetto all’edizione precedente dell’indagine SIP il consumo di sostanze alcoliche: vino 47,5% rispetto al 46% del 2005; birra 53% rispetto al 48,3% nel 2005 e liquori 23,2% rispetto al 22,5% nel 2005.

L’indagine ha provato anche a capire perché i ragazzi, pur se consci del pericolo cui vanno incontro, tendono a compiere azioni dannose come il bere o il fumare. Le motivazioni addotte non sono lontane da quelle che portano al bullismo: “dimostrare agli altri di essere coraggiosi” (81%), “per sentirsi grandi” (71,3%), per una “sfida con gli amici” (69,2%).

Su questa indagine del 2006, tornata di moda in occasione della Giornata Nazionale dell’Infanzia celebrata lo scorso 20 novembre, è intervenuta anche Maria Rita Munizzi, Presidente del Movimento Italiano Genitori: “La televisione e internet devono contribuire a diffondere modelli educativi pensati per la crescita equilibrata dei nostri figli, non trasmettere il concetto che crescere significhi trasgredire o avere tutto e subito. Ci rendiamo conto della pericolosità di queste abitudini solo quando le sentiamo particolarmente vicine, perché magari qualcosa accade a nostro figlio o ad un suo compagno di classe, mentre invece dovremmo provare a guardare dall’alto i modelli che la società e i media ci propongono, e capiremmo che in generale non c’è spesso rispetto per la crescita equilibrata dei nostri figli. Il mondo del “si può fare tutto e subito”, esaltato dall’entertainment e veicolato nei messaggi provenienti dal mondo del lavoro e a volte dalla famiglia stessa, è un mondo che non va bene per i nostri bambini. Occorre che tutti facciamo un’analisi e cominciamo a capire che spetta a noi la responsabilità di indirizzarli nella scelta di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dicendo anche dei no là dove servono”.

Per una trattazione completa della ricerca, rimandiamo al sito della SIP, consultabile al seguente link: http://www.sip.it/index/index/atom/1069

Condividi con i social: