A CIASCUNO LA SUA BIRRA

Romantici o razionali, rudi o raffinati, ognuno ha diverse attese nei confronti della birra. Ce lo svela un’indagine del Centro Studi Assaggiatori

Continua l’analisi di birrainforma.it dei risultati emersi dallo studio realizzato dal Centro Studi Assaggiatori, l’unità di ricerca sull’analisi sensoriale più avanzata e scientificamente accreditata in Italia. L’iniziativa ha avuto il sostegno di AssoBirra – Associazione degli Industriali della Birra e del Malto.

La ricerca svela che i fattori sensoriali oggettivi identificano 5 profili tipo di consumatore, ognuno dei quali manifesta determinate attese verso la birra: in questo gioco di associazioni avremo il personaggio romantico, che vive pensieri profondi, sogni tangibili e vuole emozionarsi anche davanti ad una birra molto particolare come può essere la Ale. Questo profilo è associato però anche a birre dolci, come la Blanche e la Weizen, prive di difetti e con netti sentori di fiori.

Il razionale vuole concretezza e immediatezza, sceglie la birra (Pils) in base al rapporto qualità/prezzo, a fattori visivi come la compattezza della schiuma e alla dolcezza (Weizen), ma anche alla potenza dei profumi fruttati.

Il raffinato, cioè il tipico intenditore gourmet, ricercherebbe invece birre corpose e torbide (come alcune Ale), ma anche con note di agrumi e frutta fresca (Blanche e Weizen).

C’è poi il risoluto, un consumatore curioso, informato, che ama le sfide e mettersi in gioco pur di vivere emozioni intense, magari davanti ad una Ale. Cercherà però volentieri anche una birra associata agli agrumi (come la Weizen), alle note vegetali del luppolo e ai cereali.

La rudezza è infine il valore legato alla sfida con se stessi, allo sport, anche estremo. Persone che non vanno troppo per il sottile neanche con la birra (orientati verso Lager, Pils e Ale), giudicandola al primo sorso semplicemente in base al grado di frizzantezza.

Incrociando i risultati ottenuti con le tendenze sensoriali generali rilevate negli ultimi dieci anni, la ricerca ha identificato come evolverà la percezione del gusto della birra da parte degli italiani.
Il fenomeno birra continuerà ad affermarsi nella sua dimensione gourmand e aumenteranno gli appassionati curiosi di esplorare questo nuovo territorio del gusto. Andranno sempre più di moda le birre di maggiore personalità in luogo degli stili birrari dai profili meno caratterizzati: le profumate Blanche ma anche le corpose Bock, soprattutto se si valorizzeranno gli abbinamenti con i primi e i secondi della cucina mediterranea.

Più in generale, la banalizzazione degli aromi produrrà una spinta verso la ricerca di profumi autentici che portano direttamente alle radici rurali delle popolazioni urbanizzate, con birre che sappiano evocare la terra, i campi, la vita casalinga. Molto favoriti sotto questo aspetto saranno gli stili (e le birre) dal profilo sensoriale ampio e deciso, che partono dal floreale per terminare con lo speziato: Pils, Weizen e Blanche, ma anche le Bock con i toni speziati e caldi, le Abbazia che giocano sulla dicotomia tra floreale, cereali e spezie, le Ale che evidenziano frutta secca, malto e frumento.

Non avremo più birre “da donne” e birre “da uomini”. Le note floreali eserciteranno sempre più attrazione anche sui maschi. D’altra parte, avremo una progressiva riduzione del gradimento nei confronti del fruttato: è un’aromatizzazione troppo diffusa (dallo yogurt alle medicine) per risultare ancora intrigante.

La contaminazione delle culture alimentari aumenterà invece l’accettazione e il gradimento verso lo speziato e il vegetale: in questo ambito potranno avere successo le birre con toni erbacei evidenti e balsamici come le Blanche e le Weizen e quelle speziate quali le Bock e le Abbazia.

Nel quadro di una progressiva attenzione alla morbidezza e alla suadenza, l’amaro diventerà sempre più la sentinella del gusto e quindi sarà sempre meno gradito.

Condividi con i social:
gusto e cucina
2
gusto-e-cucina-2-nov-18