Il roditore, che vive nelle foreste della Malesia, è in grado di metabolizzare quantità di alcol superiori a quelle umane
E’ stato studiato e osservato per mesi dai ricercatori dell’Università tedesca di Bayreuth, che alla fine hanno potuto annunciare al mondo la loro bizzarra quanto stupefacente scoperta: lo ptilocerco della Malesia, un piccolo muride che vive nelle foreste del sud est asiatico, si nutre con l’equivalente di nove bicchieri di birra al giorno senza subire alcun effetto collaterale.
La novità non è da poco, in quanto fino ad ora si pensava che solo i primati fossero in grado di metabolizzare l’alcol.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science, spiega nei dettagli la singolare abitudine alimentare del muride, che era solito nutrirsi del nettare di una palma che emanava un odore decisamente particolare, “simile a quello di una birreria” secondo le parole del capospedizione Frank Wiens.
Il nettare della palma, che ha un alto contenuto di zucchero, viene fermentato dai lieviti presenti nel fiore, arrivando a un contenuto alcolico del 3,8%. «Ogni notte gli ptilocerchi succhiano il nettare per 138 minuti in media contribuendo all’impollinazione” si legge nell’articolo. “Considerando il ritmo con cui i fiori si ricaricano di nettare, questi animali superano il limite di intossicazione per l’uomo almeno tre volte a settimana».
Secondo lo studio almeno altri sei mammiferi si nutrono della stessa palma, anche se con quantità minori. La capacità di metabolizzare l’alcol, che si credeva essere tipica dei primati, è invece posseduta da questi piccoli mammiferi da milioni di anni, e sembra essere superiore a quella umana dato che gli animali non mostrano alcun segno di ebbrezza.
Da questa scoperta, spiega l’articolo, si potranno avere indicazioni su come l’uomo ha sviluppato questa capacità durante l’evoluzione.