Le tasse ingiuste sulla birra

storia-nov2015Le accise sulla birra sono aumentate del 30% in 15 mesi. E’ una pressione fiscale eccessiva e ingiusta. In Italia, infatti, la birra è l’unica bevanda da pasto a pagare le accise e, pur rappresentando solo il 20% dell’alcol consumato in Italia, contribuisce per il 50% al gettito totale delle accise sugli alcolici. La birra italiana, inoltre, è discriminata anche in Europa con accise tra le più alte, infatti paghiamo più del doppio di tedeschi e spagnoli. Stretta tra una pressione fiscale troppo alta e la  crisi economica, la filiera della birra è in sofferenza. I consumi sono fermi da un decennio, aumentano le importazioni e l’export non cresce più al ritmo degli anni passati. Questo carico fiscale elevato e crescente sta mettendo a dura prova le potenzialità di espansione della filiera italiana e la competitività delle aziende. Senza contare che rappresenta un ostacolo alla  crescita dimensionale dei tanti microbirrifici nati di recente in tutta Italia e che scoraggia gli investimenti delle grandi aziende nel nostro Paese. Con meno tasse la filiera della birra sarebbe pronta a generare nuova occupazione e nuova impresa e a far crescere investimenti ed export. Se le accise sulla birra diminuissero del20-25% (tornando cioè ai livelli di settembre 2013) la filiera della birra potrebbe creare 2.800posti di lavoro. E con accise al livello di Spagna e Germania i nuovi posti di lavoro potrebbero diventare 11.000 (elaborazione REF Ricerche e AssoBirra su dati Format Research 2015).

Fonte: Assobirra

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