AssoBirra e Jeunes Restaurateurs d’Europe hanno presentato a Firenze la Carta del Servizio della Birra, un compendio di regole e curiosità che insegnano ad apprezzare al meglio la birra. Sette semplici, ma fondamentali regole, da cui cominciare per non commettere errori e imparare a valorizzare al meglio la birra che si sceglie di gustare. Con questa idea AssoBirra, Associazione degli industriali della birra e del malto, ha realizzato la “Carta del servizio della Birra”, adottata dai 91 JRE italiani e presentata con una cerimonia ufficiale a Firenze il 16 marzo, nel corso del Congresso Europeo dei Jeunes Restaurateurs d’Europe.
Uno strumento pensato per ristoratori, sommelier e appassionati gourmet che racchiude l’esperienza dei più qualificati mastri birrai d’Italia ed è approvato dai centri di formazione delle aziende aderenti ad Assobirra.
La birra non necessita di troppi vincoli o attenzioni, ma pochi principi facili da ricordare ne rendono la degustazione un’esperienza unica e intensa. Si comincia dall’attenzione dedicata alla schiuma, che deve essere alta due dita e ben compatta, per esaltare sapori e aromi e proteggere la bevanda dall’ossidazione, rendendola più buona e digeribile. Per farla sviluppare in giusta quantità è fondamentale una corretta spillatura: la birra deve essere servita in due fasi, prima versandola lentamente, tenendo il bicchiere leggermente inclinato, poi, dopo averlo raddrizzato, più velocemente. Parlando di bicchiere la Carta del Servizio sfata il “mito” del boccale. Ogni birra infatti vuole il “suo” bicchiere, ma, in mancanza di quello specifico, il classico calice da degustazione può essere un’alternativa. L’importante, e questa è la quarta regola, è che sia in vetro, sempre pulito e possibilmente bagnato con acqua fredda, per abbassarne la temperatura e favorire la formazione e la tenuta della schiuma. Fondamentale anche la scelta della giusta temperatura, importante anche per non compromettere la buona riuscita di un abbinamento. La classica “chiara” (soprattutto Lager e Pils) va infatti bevuta a temperatura di frigorifero, tra i 3 ed i 6 gradi. Il principio che regola la scelta della temperatura è semplice: più una birra è corposa e alcolica, più sale la temperatura a cui berla.
Non ci si dimentica poi della conservazione del prodotto: la birra, va conservata in luogo fresco e al riparo dalla luce, evitando l’umidità delle cantine. L’ultima regola è dedicata “all’età”, infatti a differenza del vino, la birra va bevuta “giovane”, perché più è fresca, più mantiene integri sapore e gusto.
Oltre alle regole, valide sia per la spillatura al bicchiere che per quella alla spina, la Carta del Servizio della Birra approfondisce in un’apposita sezione peculiarità e segreti dei 7 stili più diffusi e consumati in Italia (Abbazia, Ale, Blanche, Bock, Lager, Pils e Weizen) e le 7 cose “che non si possono non sapere” sulla birra e il suo galateo, raccontandone storia, ingredienti, tipologie e metodi di degustazione; dedica anche una sezione all’importanza del consumo responsabile, nel segno della moderazione e dell’autocontrollo, come, del resto, è quello a pasto. Non manca, infine, una sezione dedicata agli appunti di viaggio in cui ogni chef potrà appuntarsi e ricordare degustazioni, ricette, abbinamenti provati o pensati nel suo viaggio alla scoperta della birra.